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 Ii vino rosso e il potere antiossidante del Resveratrolo.

 

“Vino rosso fa buon sangue” diceva la mia cara nonna come forse le nonne di tutti voi, senza probabilmente sapereRDO 2015 bene il perché di tale detto.
Oggi invece sappiamo che la ricchezza del vino, in particolare di quello rosso, risiede nella presenza dei polifenoli, molecole con una spiccata ed elevata capacità antiossidante.Tale loro capacità di bloccare i radicali liberi nocivi, che si formano nel nostro organismo, costituisce una barriera di difesa importante nei confronti dei problemi cardiovascolari e non solo.
Le più interessanti sostanze terapeutiche si trovano nelle parti solide del grappolo, quindi gambi, bucce e acini, che macerano nel succo solo nel processo di vinificazione del rosso.
Così il mondo scientifico è stato attratto dallo studio del Resveratrolo presente nella buccia degli acini dell’uva, in virtù delle sue proprietà anti invecchiamento e anti infiammatorie.
Il Resveratrolo si è dimostrato efficace nella riduzione dell’ossidazione delle lipoproteine LDL.
Queste, una volta ossidate, risultano infatti notevolmente più piccole e meno sensibili alla captazione dei recettori rispetto a quelle non ossidate.
Pertanto la loro permanenza nel sangue incrementa la possibilità che penetrino nelle tonache arteriose e diano origine al processo di aterogenesi.
Il contenuto di Resveratrolo nel vino varia in relazione alla qualità dell’uva, al tipo di concimazione, al suolo in cui le piante crescono ed infine alla lavorazione che l’uva subisce.

Infatti il processo di vinificazione con macerazione e il tempo di contatto con le bucce e con il mosto è in grado di far aumentare il contenuto di Resveratrolo di circa 10 volte per i vini bianchi e di 13 per i vini rossi.
È inoltre stato dimostrato come il contenuto di Resveratrolo sia più elevato nei vini ottenuti con uve provenienti da zone umide poiché il Resveratrolo è un fungicida naturale o fitoalessina che viene prodotto spontaneamente dalla pianta per proteggersi da infestazioni fungine.
Quindi laddove è maggiore l’incidenza degli attacchi di malattie fungine, maggiore è la quantità presente nella pianta per un’efficace difesa dalle avversità.

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VINO ED EROS

 

Il binomio accattivante vino-eros è conosciuto fin dall’antichità proprio perché questaModus2016 bevanda ha sempre rappresentato uno stimolo importante per l’erotismo. Era infatti già utilizzato a Babilonia durante le celebrazioni pubbliche. Anche Ippocrate ribadiva il concetto che il vino era sinonimo di civiltà e buona salute, anche sessuale, riportando come opinione comune che questa era la bevanda adatta all’umanità civilizzata, e non l’acqua. Greci e Romani dedicarono al vino il culto erotico del dio fallico Dioniso o Bacco, e nei loro baccanali gli effetti venivano potenziati aggiungendo ingredienti afrodisiaci come cannella, mandorle o rosmarino. Anche Ovidio nei suoi versi suggeriva di ricorrere al vino come alibi per compiere i primi approcci o per prepararsi all’amore: “Come se è vera nuocer può l’ebbrezza, così giova se è finta... i vini preparano gli animi e li rendono aperti agli ardori… e Venere nei vini diviene fuoco aggiunto al fuoco”.

Quindi, se è vero che sul rapporto tra vino e sesso ci sono tantissimi dati a disposizione, purtroppo però non si conosce la ricetta esatta con cui il vino veniva preparato in quei tempi. Si presume dunque che venisse preparato con uva pestata, datteri e spezie. Nell’antico Egitto per esempio per far diventare magico il vino, venivano aggiunte erbe particolari. Addirittura famosa era la ricetta di Cleopatra, contenente oppio e sostanze allucinogene, come belladonna o mandragora.

Il collegamento tra vino ed eros viene spiegato dalla capacità del vino di abbassare le inibizioni, rendendoci così più rilassati per scoprire pian piano i nostri lati più intimi, seguendo il ritmo lento del gioco amoroso. La gradualità con cui produce il suo effetto si sposa, più che con il piacere tout court della conquista, con la danza liquida della seduzione cerebrale prima che fisica. 

Il vino accende i sensi come l’olfatto grazie agli aromi inebrianti sprigionati dal calice, i quali conferiscono un’indubbia malìa olfattiva, replicando, pare, le funzioni dei ferormoni umani, responsabili della chimica dell’attrazione.

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 VINO E DIETA MEDITERRANEA

 

La Dieta Mediterranea è stato il primo modello alimentare ad essere riconosciuto dall’Unesco quale Patrimonio Culturale Immateriale dell’Umanità, per ilChiantiBio suo valore storico, culturale e benefico sulla salute dell’uomo.

È caratterizzata principalmente da un buon apporto di frutta fresca, verdura, carboidrati non raffinati, frutta secca, cereali, pesce e olio di oliva.  La frutta e gli ortaggi ovviamente occupano il posto principale in quanto il loro consumo garantisce l’apporto di sostanze fondamentali per la salute dell’organismo, come nutrienti, vitamine e minerali.

Al contempo un equilibrato consumo di frutta e verdura riduce l’apporto calorico della dieta, poiché tali alimenti contengono molta acqua e tanta fibra, quest’ultima importante per il suo effetto saziante.

In ogni stagione vi sono ampie possibilità di scelta di ortaggi e di frutta, ed è per questo che viene consigliata sempre la stagionalità.

Ma la Dieta Mediterranea non può esimersi dal riconoscere come positiva un’assunzione moderata e quotidiana di vino durante i pasti.

Il vino è infatti la bevanda storica del bacino del Mediterraneo.

Veniva prescritto già da Ippocrate nel IV secolo avanti Cristo per la cura delle ferite e come bevanda nutriente, antipiretica, purgante e diuretica.

Louis Ignarro, premio Nobel per la medicina, sostiene che “il vino è esaltazione del valore terapeutico della buona tavola”.

Tale esaltazione avviene quando si determina il giusto abbinamento tra il cibo e il vino, perché “il matrimonio d’amore”, come lo chiamava l’illustre enologo e scrittore Luigi Veronelli, deve essere celebrato con giudizio e deve raggiungere l’armonia e la solidità emozionale.

Cibo e vino vanno quindi a braccetto, anche perché è consigliabile bere vino durante i pasti, in quanto a stomaco pieno l’alcol viene assorbito più lentamente ed entra nel sangue in quantità minori.

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