VINO E DIETA MEDITERRANEA

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La Dieta Mediterranea è stato il primo modello alimentare ad essere riconosciuto dall’Unesco quale Patrimonio Culturale Immateriale dell’Umanità, per il suo valore storico, culturale e benefico sulla salute dell’uomo.

È caratterizzata principalmente da un buon apporto di frutta fresca, verdura, carboidrati non raffinati, frutta secca, cereali, pesce e olio di oliva.

La frutta e gli ortaggi ovviamente occupano il posto principale in quanto il loro consumo garantisce l’apporto di sostanze fondamentali per la salute dell’organismo, come nutrienti, vitamine e minerali.

Al contempo un equilibrato consumo di frutta e verdura riduce l’apporto calorico della dieta, poiché tali alimenti contengono molta acqua e tanta fibra, quest’ultima importante per il suo effetto saziante.

In ogni stagione vi sono ampie possibilità di scelta di ortaggi e di frutta, ed è per questo che viene consigliata sempre la stagionalità.

Ma la Dieta Mediterranea non può esimersi dal riconoscere come positiva un’assunzione moderata e quotidiana di vino durante i pasti.

Il vino è infatti la bevanda storica del bacino del Mediterraneo.

Veniva prescritto già da Ippocrate nel IV secolo avanti Cristo per la cura delle ferite e come bevanda nutriente, antipiretica, purgante e diuretica.

Louis Ignarro, premio Nobel per la medicina, sostiene che “il vino è esaltazione del valore terapeutico della buona tavola”.

Tale esaltazione avviene quando si determina il giusto abbinamento tra il cibo e il vino, perché “il matrimonio d’amore”, come lo chiamava l’illustre enologo e scrittore Luigi Veronelli, deve essere celebrato con giudizio e deve raggiungere l’armonia e la solidità emozionale.

Cibo e vino vanno quindi a braccetto, anche perché è consigliabile bere vino durante i pasti, in quanto a stomaco pieno l’alcol viene assorbito più lentamente ed entra nel sangue in quantità minori.

L’organizzazione mondiale della Sanità raccomanda di non superare due bicchieri al giorno per l’uomo e un bicchiere al giorno per la donna e per gli ultrasessantacinquenni, esprimendo una preferenza per il vino rosso rispetto al bianco perché contiene una maggiore quantità di antiossidanti naturali presenti nelle piante.

È sconsigliata l’assunzione in gravidanza e durante l’allattamento, durante l’infanzia e l’adolescenza, se affetti da patologie epatiche, pancreatiche e gastrointestinali.

Il vino, inoltre, può interferire con alcuni farmaci scatenando effetti avversi anche gravi, quindi prima di consumarlo, se si sta seguendo una terapia farmacologica, è bene chiedere consiglio sempre al proprio medico.

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