La Liquirizia o Glycyrrhiza glabra è una pianta erbacea perenne appartenente alla famiglia delle Fabaceae e cresce selvatica in molte zone dell'Europa Meridionale. Il termine deriva dal greco glucos che vuol dire dolce e riza che significa radice, per indicare che è proprio la radice la parte più importante della pianta.
La liquirizia è nota soprattutto per il suo utilizzo fitoterapico. Infatti nella medicina popolare, veniva impiegata come rimedio contro le infiammazioni del tratto gastrointestinale e delle vie urinarie. Il suo principio attivo è la glicirrizina alla quale si attribuiscono proprietà antinfiammatorie e antivirali. Ma la sua azione antinfiammatoria è anche garantita dalla presenza dei flavonoidi, che la rende ideale contro la tosse sia secca che grassa e il mal di gola.
Molto utile nel trattamento delle ulcere gastro-duodenali e nel contrastare il reflusso gastroesofageo, il bruciore, il mal di stomaco e le gastriti grazie alla sua attività protettiva della mucosa gastrica.
La liquirizia esplica anche un effetto digestivo perché una volta assunta forma una sorta di pellicola protettiva nello stomaco, utile anche durante l'assunzione di farmaci gastrolesivi. Indicata anche in caso di stipsi perché esercita una blanda funzione lassativa.
L'effetto della liquirizia per la pressione bassa è forse uno dei più noti. Dopo l'assunzione, nell'organismo si innesca un processo che provoca ritenzione di acqua e sodio e perdita di potassio, esplicando così un azione ipertensiva.
Viene consigliata la liquirizia anche in gravidanza se si ha la pressione bassa. Se ne sconsiglia però il consumo, anche limitato, in presenza di ipertensione gestazionale. Il consumo è sconsigliato anche agli ipertesi, a chi soffre di insufficienza renale, cirrosi epatica e ai diabetici. Bisogna stare attenti all'assunzione della liquirizia anche in concomitanza ad alcuni medicinali. La glicirrizina può infatti interferire con l'assunzione del warfarin, farmaco utilizzato nella prevenzione della trombosi e dell'embolia, con farmaci a base di furosemide o acido etacrinico, con alcuni medicinali modificati dal fegato, con i farmaci per la pressione alta, con i corticosteroidi e con i diuretici.
L'OMS consiglia comunque di stare sotto ai 100 mg di glicirizzina al giorno. Va considerato che 10 gr di radice di liquirizia corrispondono a circa 1 gr di glicirrizina. Quindi la dose indicata è 2-5 gr di radice polverizzata al giorno, oppure non superare i 2 mg per Kg di peso.
La liquirizia non contiene proteine, ha pochissime fibre e grassi e non apporta colesterolo. Un grammo di liquirizia fornisce 3.75 chilocalorie e contiene il 70% di zuccheri e il 93% di carboidrati.
La liquirizia viene impiegata anche in cucina soprattutto sottoforma di polvere per la produzione di caramelle, dolci e per diverse ricette. Si può aggiungere infatti alla preparazione di vari dolci al cucchiaio, a quella del semifreddo e anche del gelato. Molto conosciuto è il famoso liquore alla liquirizia. Senza dimenticare che è anche una bella pianta ornamentale.
La liquirizia si può gustare in tanti modi. Sotto forma di caramelle, liquirizia pura o addirittura sotto forma di radice in semplici bastoncini da rosicchiare. Infatti a parte la forma, il prodotto è il risultato finale ricavato a partire dall'estrazione del succo dalla radice della Glycyrrhiza glabra.
Ma non tutte le liquirizie sono uguali. Infatti alle volte al suo posto troviamo esclusivamente olio di anice che presenta lo stesso sapore della radice. Per non incorrere in tale ambiguità,
affidiamoci a chi di liquirizia se ne intende come la storica azienda calabrese Amarelli situata a Rossano in provincia di Cosenza.
Dal 1731 la famiglia Amarelli estrae dalla radice di questa preziosa pianta calabrese il succo naturalmente dolce e, secondo la tradizionale ricetta di lavorazione, realizza il miglior prodotto finito,oggi offerto sul mercato. La Storia imprenditoriale della famiglia Amarelli, giunta alla 11 esima generazione, è raccontata nel Museo della Liquirizia a Rossano unico museo al mondo dedicato alla pianta e alla lavorazione, un luogo dove la visita diviene una esperienza immersiva di conoscenza e di gusto.
La migliore Radice di Liquirizia, secondo l’autorevole Enciclopedia Britannica, è quella che cresce spontanea e rigogliosa in Calabria.
E’ noto che la esile pianta della liquirizia trovi il suo miglior habitat per la crescita solo sul 40 esimo parallelo del nostro mondo, ma è la tipologia che cresce sul litorale calabrese che assume per terreno e microclima, l’equilibrio perfetto di gusto di aroma e di profumo.
Il ciclo di lavorazione completo impiega 7 giorni. La Radice tagliata e sminuzzata viene pressata in appositi cestelli forati che vengono attraversati da getti di vapore acqueo.
Il succo estratto si avvia ad un processo lungo e lentissimo di concentrazione e ciò preserva il profumo, l’aroma e le proprietà benefiche. La “pasta” ancora calda e malleabile viene introdotta in macchinari,progettati dai tecnici Amarelli, che permettono alla stessa di assumere i formati via via richiesti. L’essicazione e la lucidatura con vapore acqueo concludono la lavorazione.
Nere e lucenti le Liquirizie Amarelli esaltano le proprietà benefiche della pianta perchè non perdono mai in purezza. La forza di Amarelli in tre secoli di lavoro e di conoscenza è sempre e solo questa: ricetta corta , lavorazione rigorosa, materia prima eccellente.
Ecco come nascono i prodotti Amarelli dove potete trovare: Radice calabrese DOP e Liquirizia pura estratta dalla radice DOP, Spezzata, Spezzatina e le declinazioni aromatizzate Rombetti e Favette all’aroma naturake di anice o di menta e come novità produttiva del 2022 le Favette alla clementina IGP dove il solo ingrediente aggiunto è la clementina di Calabria. o agli agrumi.
A questo punto non resta che a voi la scelta!!!!
Per info visita il sito www.amarelli.it