Nutrizione pediatrica

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L’alimentazione del bambino è fondamentale per una crescita corretta e equilibrata e da questa dipende la sua salute in età adulta.

Infatti le norme nutrizionali più giuste ed appropriate, quelle che fonderanno la base dello stile alimentare dell'adulto, si apprendono proprio durante l'infanzia, ed in particolare nei primi due anni di vita.

Purtroppo il problema obesità e sovrappeso in età pediatrica è ormai troppo presente e i mass media e le riviste non aiutano certo a fornire informazioni precise e veritiere su come mantenere il proprio peso all’interno di un valore accettabile e normale. I bambini vengono quindi troppo spesso stimolati dalla visione e dalla publicità dei cibi, che se ingeriti in eccesso, portano a problemi di sovralimentazione e carenze nutrizionale. Molte volte infatti l'introito medio di calcio e vitamina D risulta inferiore a quanto consigliato dalle linee guida ministeriali. Un bambino in sovrappeso è quindi un problema complesso. Un percorso di educazione alimentare ha lo scopo di informare correttamente bambini e genitori su tutto ciò che riguarda l’alimentazione sia all’interno della scuola sia all’interno delle proprie mura domestiche. I genitori devono essere consci dei bisogni nutrizionali dei propri figli e cercare di fargli rispettare il più possibile le norme di una sana e corretta alimentazione.

Molte volte dietro l’alimentazione si possono nascondere anche disagi psichici o emotivi che possono poi sfociare nei veri e propri “Disturbi del comportamento alimentare,” ormai in aumento negli ultimi anni. Un tipico esempio è la cosidetta “Fame nervosa” che ne costituisce proprio la base di partenza. Il rapporto con il cibo inizia fin dai primi giorni di vita e se la richiesta di cibo viene mal interpretata dai genitori, si iniziano a creare i presupposti per un rapporto ostile e conflittuale con il cibo, che il bambino si porterà anche nella sua vita da adulto.

Il mio approccio parte sempre da  un attenta e accurata anamnesi nutrizionale per avere una conoscenza approfondita della famiglia, non solo dal punto di vista delle abitudini nutrizionali  e dello stile di vita ma  soprattutto per verificare se ci sono delle dinamiche emotive come contrasti, incomprensioni, insoddisfazioni che portano ad alimentazione prettamente emotiva ovvero l’uso del cibo non come nutrimento ma per non sentire un vuoto, un dolore, la solitudine o la noia. Il cosidetto Emotional Eatings dove si cerca unicamente un confort food.

 

 

 

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