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Il magnesio è un minerale essenziale per il nostro organismo perché controlla più di 300 diversi processi enzimatici. Molti di questi svolgono un ruolo fondamentale per il normale funzionamento dei muscoli, del sistema nervoso e delle funzioni psicologiche.

Il nostro corpo contiene circa 20-28 grammi di magnesio, di cui il 60% è concentrato nelle ossa, il 39% nei tessuti molli, l’1% nel sangue. È infatti un componente importante per mantenere in salute le ossa e i denti. Contribuisce inoltre al normale metabolismo energetico e alla riduzione di stanchezza e affaticamento.In un soggetto adulto, il fabbisogno medio di magnesio è di 200-240 milligrammi al giorno.

Gli alimenti  ricchi di magnesio sono di origine vegetale, come  i cereali integrali, i legumi, il cioccolato fondente, la frutta fresca come banane e albicocche e  secca come mandorle, anacardi, arachidi, nocciole  e  le verdure a foglia verde come spinaci e broccoli. Piccole quantità  sono presenti anche nelle carni bianche, come pollo, tacchino e pesce.

Anche l’acqua può essere una fonte di magnesio, infatti in commercio sono disponibili le cosiddette acque funzionali arricchite di sali minerali.

L'equilibrio acido-base influenza lo stato generale del magnesio e una lieve acidosi può portare un aumento significativo dell'escrezione urinaria di magnesio. L'assorbimento intestinale di magnesio è inversamente proporzionale alla quantità ingerita. In condizioni dietetiche normali in individui sani, circa il 30-50% del magnesio ingerito viene assorbito.

Ma ci sono situazioni che possono determinare un suo deficit nel nostro organismo. Infatti disturbi digestivi, malattie gastroenteriche o infiammatorie croniche intestinali, come il morbo di Crohn, possono limitare l’assimilazione del magnesio nell’organismo, così come può farlo l’abuso di alcolici o l’utilizzo di farmaci, ad esempio i diuretici. Possono andare incontro a una carenza di magnesio anche le donne in gravidanza o in menopausa,  gli atleti professionisti o le persone stressate.Il motivo è che ne consumano di più o ne hanno un fabbisogno maggiore.

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PENNE  CON LENTICCHIE AL POMODORO

Piatto semplice e veloce...adatto anche a vegani e vegetariani, grandi e piccini. Cambia il formato di pasta e se la usi gluten free diventa adatto anche a chi soffre di celiachia.

                                                                                              Questa ricetta la trovi anche nel mio libro A TAVOLA CON LA NUTRIZIONISTA

INGREDIENTI

Lenticchie/Sugo di pomodoro/Pasta 

PASTA E LENTICCHIE

Preparazione

Lessare le lenticchie oppure usare quelle già pronte. Tagliare la cipolla  a fettine e cuocere con un po' di acqua, olio d'oliva e sale per circa 5 minuti con il coperchio. Aggiungere la passata di pomodori e cuocere per altri 5 minuti. Poi mettere le lenticchie già cotte e cuocere per 15 minuti. Cuocere  le  penne o altrp formato a vostra scelta. Una volte cotte, mescolarle con il sugo di lenticchie  e  mescolare bene. Servire.

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Il passare degli anni sembra evidente  solo quando ci segna sulle zone critiche tanto odiate sia dagli uomini che dalle donne. Risulta così sempre più difficile modellare determinate parti del nostro corpo forse a causa anche di un cambiamento del nostro metabolismo. L’aumentare della massa grassa con la conseguente diminuizione della massa muscolare produce delle modifiche alle volte irreversibili. Sicuramente diventa fondamentale rivedere le proprie 
abitudini alimentari e introdurre delle modifiche  mirate a diminuire l’apporto dei grassi e ad accellerare il loro smaltimento.

 Avete mai sentito parlate del CLA od acido linoleico coniugato? E’ è un acido grasso appartenente alla famiglia degli Omega  6  che risulterebbe efficace per la riduzione del grasso corporeo.  La domanda sorge spontanea: dove si trova?CLA è un costituente naturale della nostra alimentazione perché è prodotto nei ruminanti  e quindi contenuto nella carne bovina e  prodotti caseari ottenuti da questi animali.

Infatti il CLA viene sintetizzato come parte del processo digestivo, dell’acido linoleico contenuto nell’erba della quale si nutrono i ruminanti.

La caratteristica del CLA sarebbe quella di  stimolare  il rilascio dei grassi depositati nel tessuto adiposo con diminuzione della massa grassa corporea, aumentando l'utilizzo da parte del tessuto muscolare di questi grassi per ottenere energia. Diversi studi scientifici  hanno dimostrato  che il CLA inibisce la lipoproteina lipasi, un enzima importante per la conservazione dei grassi nel corpo. Al contempo, il CLA stimola un altro enzima, chiamato carnitina palmitoil trasferasi, che regola il metabolismo dei grassi nei tessuti muscolari. Inibendo  infatti l’accumulo dei grassi nell’organismo e, aiutando il muscolo a trasformare un maggior quantitativo di grassi in energia, il CLA facilita il mantenimento di un sano equilibrio tra tessuto adipose e muscoli. Quindi  si ottiene  un duplice risultato: da una parte  la diminuzione della massa grassa corporea e dall’altra l’ aumento della massa magra . Ovviamente in questo modo migliora la nostra silouette  che  ritorna ad avere un aspetto più tonico e sodo nelle zone critiche come il punto vita, i glutei e le cosce.

Ma come si fa ad aumentare l’introito giornaliero di CLA? La quantità biodisponibile negli alimenti che lo contengono è troppo esiguo. Ecco perchè risulta necessario  ricorrere  ad un integrazione efficace che   contiene acido grasso polinsaturo o CLA  alle volte estratto dai semi di cartamo.

Da assumere con cautela in caso di diabete. Non raccomandato per le donne in gravidanza e per le persone che assumono antidepressivi. Si può conservare a temperatura ambiente quindi tra 15-25°C, e non alla luce diretta del sole.
E’  preferibile abbinare il CLA ad una leggera attività fisica e ad un regime nutrizionale adeguato alle esigenze del proprio organismo.

Mi raccomando gli integratori non vanno intesi come sostituti di una dieta variata ed equilibrata e di uno stile di vita sano.

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Dal mio Libro..." A tavola con la Nutrizionista"... Una ricetta semplice e veloce  da gustare calda o anche fredda,.....coniugando nutrimento e gusto..

Buon Appetito ....

20210405 204750Ingredienti

Pomodoro / Cavolo verza /Peperone giallo/ Sedano verde/ Finocchio/ Patata/ Cipolla

Preparazione

Lavare e tagliare le verdure a cubetti e la verza a striscioline.Metterle tutte insieme in una pentola. Aggiungere acqua fredda sino a ricoprirle. Portate a ebollizione e poi cuocere a fuoco lento, con la pentola coperta per circa 40-50 minuti. Terminata la cottura , spegnere il fuoco e frullate tutto con un mixer ad immersione sino a ottenere una consistenza cremosa.Condire il passato di verdure con un filo di olio  extra vergine di oliva a crudo e una macinata di pepe nero. Servire.

Valutazione attuale: 5 / 5

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Provate a chiedere a una donna che cosa cerca con il passare del tempo. Sicuramente vi risponderà: vitalità ai capelli, forza alle unghie e idratazione all’epidermide.

Creme idratanti e filtri solari fanno ormai parte della cura quotidiana di ogni donna, ma ciò non è sufficiente a fermare i segni del tempo, perché il loro effetto riguarda solo gli strati superficiali dell’epidermide.Per un’azione più profonda occorre nutrire la pelle soprattutto dall’interno.

Proprio perché la bellezza passa anche dalla pelle, il foto invecchiamento è molto temuto da tutte le donne.

Purtroppo le rughe sono le cicatrici che lo scorrere del tempo ci lascia con la loro comparsa. Con gli anni la produzione delle fibre di collagene e di elastina rallenta, la loro composizione si altera e si forma la ruga, come risultato della frattura di questi due pilastri dermici.

Tutto il nostro corpo, e così la nostra pelle, ha un invecchiamento fisiologico, che alle volte può essere troppo rapido, troppo intenso, troppo precoce, troppo visibile.

Ovviamente i motivi dell’invecchiamento sono molteplici, ma quelli che dipendono dalla nostra base genetica non sono più del 30 - 40 per cento di queste cause.

La maggiore causa dell’invecchiamento è rappresentata dal danno ossidativo progressivo che produce la degenerazione delle cellule, le quali vivono in un delicato equilibrio tra produzione di composti ossidanti, radicali liberi e sistemi antiossidanti.

Invecchiare non comporta solo maggiore vulnerabilità delle nostre cellule verso agenti patogeni, chimici, fisici ed infettivi esterni, ma anche la comparsa delle prime rughe, la secchezza della pelle, il colorito spento, i capelli aridi e le unghie fragili.

A questo punto la domanda sorge spontanea: si può rassodare la pelle, riducendo la comparsa delle rughe e mantenendo la qualità di una carnagione giovane?

Sicuramente la corretta nutrizione e la giusta idratazione giornaliera sono due validi alleati. L’alimentazione deve essere equilibrata e mirata ad assicurare ogni giorno il giusto apporto di vitamine, sali minerali e agenti antiossidanti.

È proprio il cibo che utilizziamo tutti i giorni ad assicuraci un effetto anti aging e antinvecchiamento, ed il cibo deve restare la fonte primaria utile a restituire e mantenere vitalità ed energia a tutto il nostro corpo, e quindi anche alla nostra pelle.

Un’epidermide mal nutrito e disidratato si vede, ed i segni del tempo poi piano piano diventano irreversibili.

Ma accanto ad un adeguata nutrizione antiage che soddisfi le esigenze del nostro organismo, dobbiamo anche associare una valida integrazione, e solo allora tale binomio sarà vincente.

Valutazione attuale: 5 / 5

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La vitamina D è importante non solo per la salute delle nostre ossa e dei nostri denti, come si pensava fino a un po’ di tempo fa, ma anche per molti altri notevoli benefici apportati a tutto il nostro organismo.

Infatti la vitamina D è un vero e proprio ormone, e tale ormone viene principalmente sintetizzato nella cute per effetto dei raggi solari o, più specificamente, per mezzo della radiazione ultravioletta B, c.d. UV-B.

Chiamata anche “vitamina del sole”, in età adulta è utile per mantenere un adeguato metabolismo del calcio nelle ossa, scongiurando così il rischio di osteoporosi.Altrettanto in età pediatrica la sua azione principale è quella di garantire l’adeguata calcificazione delle ossa, tanto che una grave carenza di vitamina D potrebbe provocare il rachitismo.Quindi la vitamina D è essenziale per grandi e per piccini.

Inoltre negli ultimi anni sono state evidenziate molte funzioni della vitamina D in vari organi e sistemi: è importante per equilibrare le regolari concentrazioni di calcio nel siero,per l’assorbimento e l’utilizzo di altri minerali oltre al calcio, come il fosforo, poi è indispensabile per la normale divisione cellulare. È anche fondamentale per avere un sistema immunitario sano e in salute, perché oltre tutto è anche in grado di normalizzare le infiammazioni e favorire la cicatrizzazione delle ferite.

Esistono diversi tipi di vitamina D, ma le due forme più importanti sono la D2 o ergocalciferolo e la D3 o colecalciferolo.

La vitamina D3 viene sintetizzata dalla pelle quando si è esposti a quantitativi sufficienti di luce solare. In molte parti d’Europa, questo accade solo nel periodo estivo, e pertanto è possibile produrre livelli sufficienti di vitamina D solo durante questo periodo dell’anno.

La vitamina D2 invece può essere assunta solo attraverso la nostra alimentazione, tramite quegli alimenti che la contengono o tramite quegli alimenti che la possono produrre, come certi funghi e certe piante quando vengono esposti alla luce ultravioletta.

Per diventare biologicamente attive, ossia per esercitare la loro tipica funzione ormonale, sia la vitamina D2 sia la vitamina D3 richiedono però un’attivazione successiva che avviene principalmente nel fegato e nei reni per mezzo di una serie di reazioni chimiche di idrossilazione.

Valutazione attuale: 4 / 5

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Il cromo è un micronutriente assolutamente indispensabile per il nostro organismo perché serve a incrementare la sensibilità del nostro organismo nei confronti dell’insulina, e di conseguenza a mantenere un adeguato tasso di zuccheri circolanti nel sangue. L’insulina è l’ormone anabolico per eccellenza, e nel nostro organismo svolge la fondamentale funzione di veicolare il glucosio all’interno delle cellule muscolari, quando la glicemia è troppo alta.

Se i recettori insulinici però perdono la sensibilità all’insulina, i nutrienti avranno difficoltà ad entrare nei muscoli e verranno direzionati nel tessuto adiposo, aumentando così la quantità di grasso viscerale, soprattutto sul nostro punto vita.

 Studi clinici dimostrano che il cromo, potenziando l’effetto dell’insulina, avrebbe anche un effetto benefico sull’anabolismo proteico a livello muscolare, aumentando la biodisponibilità delle proteine. Tutto ciò, secondo tali studi, determinerebbe l’aumento della massa muscolare, la quale poi accelera il metabolismo basale favorendo così la diminuzione del grasso corporeo.

Ecco perché il cromo influisce positivamente sulla composizione corporea, diminuendo il rapporto fra la massa grassa e la massa magra.

Il cromo possiede  anche l’interessante facoltà di diminuire le impennate glicemiche, e conseguentemente di agire anche su quella fame insolita fuori pasto, ripristinando il ritmo fra fame e sazietà.

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Cos’è il Q10?

Hai mai sentito parlare del coenzima Q10?
È una sostanza del tutto naturale, chiamata anche ubiquinone perché è talmente importante da essere appunto ubiquo, ossia presente contemporaneamente quasi in ogni singola cellula del corpo umano.

A cosa serve?

Questo elemento è così importante perché  svolge una funzione fondamentale per il metabolismo dell’energia cellulare, ossia per quel processo durante il quale le sostanze nutritive che noi ingeriamo, come i grassi, i carboidrati e le proteine, vengono convertiti in ATP o adenosina trifosfato.
Non a caso è proprio l’adenosin trifosfato ad essere la più importante fonte di energia della cellula.
Tale processo di conversione avviene nei mitocondri, cioè in quei piccoli organi strutturati a forma di fagiolo i quali funzionano da centrali energetiche all’interno di ogni cellula.
Ed è proprio qui che l’ubiquinone Q10 gioca il suo ruolo più importante.
Le cellule con grandi necessità energetiche, come le cellule cardiache, epatiche e muscolari, hanno una quantità di mitocondri maggiore rispetto alle altre cellule.
Quando la cellula ha bisogno di energia, decompone l’ATP, liberando l’energia in essa contenuta che servirà per varie funzioni come la contrazione muscolare, il trasporto di materiale attraverso le membrane cellulari, nonché  la crescita e  il mantenimento di cellule e tessuti.
Se questa nostra “benzina” chiamata ATP non venisse continuamente rigenerata, i depositi di energia si esaurirebbero rapidamente come nel serbatoio della nostra macchina.

Valutazione attuale: 5 / 5

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ALZIAMO LE DIFESE IMMUNITARIE !!!

Il periodo invernale, il cambiamento della temperatura, lo stress quotidiano, la mancanza o l’eccesso di esercizio fisico, la presenza di condizioni patologiche possono causare nel nostro corpo una carenza di micronutrienti come Zinco e Selenio, elementi indispensabili per l’organismo.

A che serve lo zinco?

Lo zinco è un minerale molto importante, in quanto è uno di quei complessi enzimatici necessari per il corretto funzionamento dell’insulina, dell’ormone della crescita, degli ormoni sessuali e di tutti gli ormoni in genere. L’organismo lo immagazzina per lo più nei globuli rossi e bianchi, nel muscolo, nelle ossa, nei denti, nella pelle, nel fegato, e nei capelli. Le carenze di zinco possono essere caratterizzate da alterazioni cutanee, diarrea, perdita dei capelli, disturbi mentali e infezioni ricorrenti a causa dell’indebolimento delle funzioni immunitarie. Una carenza di zinco può inoltre predisporre anche ad una carenza di vitamina A.

A che serve il selenio?

Il selenio, invece, ha un potente effetto antiossidante, svolgendo un ruolo protettivo nei confronti delle cellule contro l’aggressione dei radicali liberi, e contrastando così gli effetti dello stress ossidativo. Inoltre ha un ruolo basilare nell’attività delle seleno-proteine, con funzione antiossidanti, fondamentali, queste, per la protezione delle cellule del muscolo cardiaco dallo stress ossidativo. Altresì una condizione di carenza di selenio potrebbe causare disturbi della vista, mal di testa, nausea, vertigini, ma anche asma e infertilità maschile. Ci sono specifiche patologie e cattive abitudini che possono produrre una diminuzione dei livelli di selenio, come il fumo e l’alcool, la colite ulcerosa e il morbo di Crohn.

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Logo nutraceutica 3Prevenire l'invecchiamento è possibile, grazie alla NUTRACEUTICA, che cura il corpo attraverso i principi attivi contenuti negli alimenti. Il nostro corpo ha un invecchiamento fisiologico, ma alle volte può essere troppo rapido,  troppo  intenso, troppo precoce, troppo visibile.Le cause dell’invecchiamento sono molteplici, ma accanto ad un buon 30-40% di motivi su base genetica, è sostanzialmente il danno ossidativo progressivo che produce la degenerazione delle cellule che vivono in un delicato equilibrio tra produzione di composti ossidanti, radicali liberi e sistemi antiossidanti. Quindi cosa succede quando invecchiamo? Si verificano vari processi che generano un decadimento più o meno accelerato delle cellule umane dal punto di vista morfo-funzionale:

  1.  il cosiddetto “inflammaging” caratterizzato dall'infiammazione cellulare cronicaquale causa della senescenza e delle varie patologie degenerative;
  2.  il processo di glicazione soprattutto della emoglobina che è la molecola che trasporta l’ossigeno ai tessuti. Questa viene glicata perdendo la sua funzione.
  3.  un eccessivo accorciamento dei telomeri(parti distali dei cromosomi) ove sono contenuti alcuni geni vitali per il nostro organismo;
  4.  le alterazioni del nostro microbiotache portano ad una lunga serie di squilibri del metabolismo cellulare in varie parti del nostro organismo;
  5. l’endocrino/immuno-senescenza, ecc.

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